L’USARCI FIRMA I PRIMI CONTRATTI INTEGRATIVI PER GLI AGENTI DI COMMERCIO

 

L’USARCI FIRMA I PRIMI CONTRATTI INTEGRATIVI PER GLI AGENTI DI COMMERCIO

Da Electo Magazine

 

“Non troviamo personale”. Ormai è una litania. Che si tratti di un ristorante, di una fabbrica, di un ufficio, per gli imprenditori il problema principale è la difficoltà o l’impossibilità di trovare manodopera qualificata. Spesso, troppo spesso, è sufficiente approfondire il tema della retribuzione per capire le ragioni di queste difficoltà. Ma i problemi non mancano neppure nel mondo degli agenti di commercio. Un mondo che sta cambiando radicalmente, ma la professionalità e la competenza degli agenti restano qualità fondamentali e, per questo, estremamente ricercate dalle mandanti.

“Chi dispone di una efficiente rete vendita – spiega Antonello Marzolla, segretario generale Usarci – ha il timore di vederla smantellata e, dunque, fa di tutto per consevarla”. E non solo a parole. Proprio l’Usarci ha sottoscritto con alcune aziende i primi contratti integrativi del settore.

“In pratica le aziende riconoscono agli agenti una serie di benefici che, da un lato, rappresentano un incentivo a restare e, dall’altro, tutelano entrambe le parti nel caso di conclusione del rapporto di lavoro”. Una sorta di welfare aziendale esteso agli agenti di commercio.

I vantaggi per gli agenti possono essere di tipo diverso a seconda delle mandanti, ovviamente. Si possono prevedere buoni pasto o un’assistenza sanitaria complementare a quella di cui l’agente già dispone. Si possono aggiungere incentivi, si possono stabilire accordi nel caso di cessazione della collaborazione.

Da un lato, dunque, l’agente di commercio si sente valorizzato e maggiormente tutelato. E questo lo spinge a proseguire l’attività per l’azienda. Dall’altro l’imprenditore si sente più tranquillo perché la rete vendita che funziona è più motivata grazie agli incentivi. E sono chiarissimi anche i patti ed i costi di una eventuale risoluzione del contratto. Evitando, tra l’altro lo stress delle altrimenti immancabili controversie giudiziarie.

“Accordi integrativi che – conclude Marzolla – premiano il merito. Da entrambe le parti. Perché le mandanti più serie avranno tutto l’interesse a motivare gli agenti migliori e gli agenti, da parte loro, saranno ovviamente spinti a preferire aziende che credono in loro e lo dimostrano attraverso accordi migliorativi rispetto ai contratti standard”.